Incidenti sul vulcano Stromboli

2. Novembre 2000

Il seguente evento non è associato con l'attività eruttiva del vulcano, ma è comunque un evento del tutto inusuale.

«La Sicilia», 7 Novembre 2000 / LUIGI BARRICA : «UN TUFFO NEL CRATERE PER MORIRE - Sconvolgente suicidio di un turista tedesco a Stromboli »

«Il calvario terreno non lo sopportava più. Ed ha deciso di inerpicarsi ed immolarsi sullo Stromboli, il «suo Golgota», per porre fine alla sua esistenza. Una esistenza logorata da una grave forma di diabete che lo aveva condotto, lentamente, a una profonda e irreversibile depressione. E lui, Herman Horst, 61 anni, di Berlino, per sottrarsi a quella «male oscuro», si è gettato nell'inferno: in una bocca craterica dello Stromboli. È morto così, a quota 960 m in una gola infuorcata e profonda almeno 300 metri. Tanto profonda da costringere i soccorritori e le forze dell'ordine a sospendere, definitivamente, le ricerche del corpo, semmai qualcosa fosse rimasto di quelle spoglie. Che si tratti di suicidio è abbastanza ovvio. Occhiali, medicine e portafoglio, perfettamente sistemati, si trovavano vicino alla bocca craterica. Lo zaino, invece, era poco distante, accuratamente poggiato in una insenatura. Il tedesco sullo Stromboli si era arrampicato, da solo, giovedì scorso. E da quel momento non si avevano più le sue notizie. In un primo momento si credeva che l'uomo, privo di guida, si fosse smarrito in qualche impervia vallata. Tanto per far scattare i soccorsi. Erano stati impiegati decine di uomini tra volontari, protezione civile, finanzieri e carabinieri, aiutati da elicotteri e da unità cinofile. Nessuna traccia. Si era anche pensato che l'uoo, ridisceso dalla parte di Ginostra, da lì si fosse trasferito, su un mezzo di linea diretto a Lipari. Ieri, invece la sconcertante scoperta. Sono stati alcuni suoi connazionali, presenti a Stromboli, a descrivere Horst, avendolo riconosciuto su una foto che c'era all'interno del suo portafoglio, come «strano, taciturno e in evidente stato depressivo. Lo avevamo conosciuto giorni addietro», dicono, «e avevamo immediatamente compreso che stava vivendo un dramma. Ci eravamo anche offerti di aiutarlo. Non ha accettato. Ma non credevamo assolutamente che l'epilogo fosse così tragico».