Etna 2018-2021

SETA
di Marco Fulle

A Valeria, che queste cose le vede dall'alto

«Non inseguirmi, non sono ancora pronta. Quando sarò pronta, mi spoglierò delle mie trine di seta».

Nebbia. Da un'ora siamo avvolti nella nebbia, ascoltando il ruggito della fontana di lava e i tonfi di bombe gigantesche sempre più vicini. Ore fa il vento spirava da nord, facendoci sperare che i 5 km di distanza siano sicuri, anche se avantieri una bomba ha incendiato un boschetto ben più lontano di noi. Rivivo una sera di quasi cinque lustri fa, sul bordo sud della Bocca Nuova, quando lontano avevo scorto Wolf sedersi al Monumento senza che guardasse dentro al cratere. Là dentro, un lago di lava ribolliva seminando bombe da un quintale tutt'attorno a lui, immobile. «Ma è morto ?» «Etna decide il giorno e l'ora». Tutt'a un tratto, dopo un'ora buona, se n'era andato senza gettare uno sguardo dentro al cratere, contento che Etna gli avesse parlato. Tom guarda in alto: «Forse la nebbia s'abbassa». Un pallido sole bianco appare e scompare. «Non inseguire il sole, non è ancora pronto». Chissà perchè, nemmeno ci sfiora l'idea di salire verso i Pizzi Deneri, di lottare contro la nebbia. Il ruggito della fontana ha fermato il tempo, attira e sferza tutti i nostri sensi, quasi risucchiasse l'aria umida.

Ed ecco alle nostre spalle la nebbia si squarcia, svelando quel cielo blu pastello che solo qui si può ritrovare. Ora il sole è pronto, un sole porpora scuro come nessun astronomo potrebbe immaginare, come nemmeno gli abitanti dell'esopianeta 47bis del sistema Mira Ceti potranno mai ammirare. Cascate di cenere ne filtrano la luce, la avvolgono in un'immensa corona d'oro. Etna ha gettato a terra la sua vestaglia, un banco di nuvole che copre la valle giù giù fino al mare. A oriente sorge bianchissima la colonna eruttiva, in un arco racchiude il cielo, avvolge grigia il sole porpora scuro, tramonta nera a occidente nella terra nera solcata da lingue di fuoco. Lei sa benissimo che lì un magnete invincibile attira gli sguardi di noi ferrei maschietti. Primigenia danzatrice, vela e disvela il ventre di fuoco fra trine di seta grigia, nascondendo e mostrando, mostrando e nascondendo. Il mare di nuvole si sgonfia, svelando le colate che avanzano in Valle del Bove, poi si rigonfia grigio nascondendole ed esaltandone il blu dei vapori.

L'eruzione è conclusa, non domina più la risacca di nebbia che riavvolge ogni cosa, riportandoci nel grigio mondo di sempre. «Non inseguire ciò che ti aspetti. Se sei qui, è per affrontare l'ignoto». Nella nebbia cominciamo la dolcissima discesa pazzi di gioia.